Vertenza Casa Circondariale Piazza Lanza a Catania, stato di agitazione del personale

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Armando Algozzino (Uilpa Polizia Penitenziaria): “l’amministrazione ignora la sofferenza dei poliziotti penitenziari”

Botta e risposta tra la Uil Pubblica Amministrazione Polizia Penitenziaria e la Direzione della Casa Circondariale Piazza Lanza di Catania.

Il S.Commissario nazionale UILPA Polizia Penitenziaria Armando Algozzino, nelle scorse settimane, aveva inviato una lettera al Provveditorato regionale dell’ Amministrazione Penitenziaria e alla Direzione del carcere, sollecitando la risoluzione di alcune emergenze in atto quali i carichi di lavoro eccessivi, lo stress lavoro correlato, le carenze di organico e la mancata erogazione dei buoni pasto.

Criticità che, come specifica lo stesso Algozzino con particolare riferimento ai carichi di lavoro legati all’esiguità del personale in servizio, non riguardano soltanto la struttura catanese, ma, più in generale, tutti gli Istituti siciliani e delle altre regioni italiane, seppure con numeri e percentuali diverse.

La risposta da parte della Direzione di Piazza Lanza non si è fatta attendere, ma, come dichiara l’esponente sindacale, “non è esaustiva rispetto alle richieste avanzate, che riguardano le condizioni degli ambienti di lavoro, a partire dall’assenza intollerabile di adeguati condizionatori d’aria e di climatizzatori nelle postazioni delle sentinelle”.

“I ventilatori –  chiarisce Algozzino – non sono sufficienti a garantire temperature adeguate poiché i vetri blindati lungo il camminamento della garitta fanno sì che si superino abbondantemente i quaranta gradi : una situazione fuori norma che rende impossibile l’espletamento del servizio e, come se non bastasse, anche i box della Polizia Penitenziaria presenti nelle sezioni detentive sono privi di climatizzatori”.

Nella lettera precedentemente trasmessa, il sindacato aveva segnalato anche la mancata erogazione dei buoni pasto a partire da marzo e non ancora riattivata, la chiusura della mensa di servizio da circa un anno per via della ristrutturazione in corso e l’assenza di uno spaccio per il personale : quest’ultimo, chiuso circa cinque anni fa, non è stato mai riaperto malgrado le ripetute sollecitazioni.

L’Istituto è inoltre privo di una sala ricreativa all’esterno.

“L’Amministrazione – sottolinea Algozzino in relazione alla risposta giunta da parte della Direzione – non ha destinato alcuna unità in più a Piazza Lanza: una risposta indicativa del mancato riconoscimento del deficit di personale in atto, malgrado le innumerevoli note sindacali trasmesse”.

A preoccupare la UILPA, ieri come oggi, è infatti soprattutto la “storica” carenza di organico, divenuto ormai troppo esiguo e insufficiente a fronteggiare le esigenze del carcere.

“Sono i numeri a raccontare la realtà – spiega – di un personale stremato e giunto ormai al colmo della sopportazione e di una struttura che annovera al proprio interno una forza operativa pari a sole 202 unità, a fronte di un organico previsto di 347 e di un organico amministrato di 315 : mancano all’appello 132 unità, oltre ai poliziotti penitenziari, 76 in tutto, distaccati presso altri Istituti o al Nucleo Traduzioni e Piantonamenti, per il quale prestano servizio 53 di essi”.

Non si tratta certo del primo intervento del sindacato in merito alle condizioni dell’Istituto catanese, tra i più importanti della Sicilia occidentale, eppure caratterizzato da innumerevoli disagi, oggetto di una vertenza e di uno stato di agitazione del personale ancora lontani dalla risoluzione.

Già nel dicembre dello scorso anno il sindacato aveva tenuto una manifestazione dinanzi all’Istituto, per sensibilizzare la collettività in merito ai rischi legati alla mancata sicurezza delle strutture carcerarie, sia per il personale che per i detenuti; l’iniziativa era stata preceduta da una nota trasmessa, tra gli altri, al Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria dalla segretaria territoriale Antonella Orlando.

“Chiediamo – conclude Algozzino – che si faccia un’analisi attenta delle condizioni della struttura e del rapporto numerico agenti /detenuti, che varia tra gli Istituti anche compatibilmente alla loro data di costruzione: in quelli più vetusti, infatti, mancano le innovazioni tecnologiche e ciò rende necessaria la copertura di taluni posti di servizio”.

“Nel caso in cui non venissero adottati provvedimenti risolutivi in merito alle emergenze indicate dalla UILPA – avverte – saranno avviate tutte le azioni di lotta sindacale possibili finalizzate al pieno riconoscimento dei diritti normativi al personale e al ripristino delle condizioni idonee, da troppo tempo assenti, allo svolgimento del servizio”.

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